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INTRODUZIONE

 

Durante i due anni scolastici 2014/15 e 2015/16, le classi coinvolte nel progetto Acqua*Morfosi_d’Ambiente hanno effettuato le seguenti campagne di raccolta dati:

 

     * Val di Solda (BZ): 10-12 ottobre 2014

     * Ponte di Legno, Temù, Vezza d’Oglio, Sonico (BS): 29-30 aprile 2015 e 30 agosto 2015

     * Sellero, Darfo Boario Terme, Pisogne (BS): 26 ottobre 2015

     * Ponte di Legno, Vezza d’Oglio, Darfo Boario Terme (BS): 30 aprile 2016.

 

Nello svolgersi delle uscite si è mostrata con sempre maggiore evidenza la complessità di interrelazione fra le diverse tipologie di dati. Il forte legame tra acqua e territorio necessita infatti di un approccio multidisciplinare e differenziato nei livelli di indagine.

 

Il nostro obiettivo è stato duplice:

 

     * studiare come l’acqua modifica il territorio nel quale scorre;

     * studiare quali tracce di sé il territorio lascia nell’acqua che lo attraversa.

 

I punti A e B si distinguono per l’elemento posto al centro dell’indagine: in A si guarda al territorio come oggetto del modellamento e all’acqua, in tutte le sue forme, come a uno dei numerosi soggetti responsabili; in B si cercano invece i cambiamenti che il soggetto ambiente, inteso in senso ampio come contesto e contenitore attivo, provoca sull’acqua.

 

In A si vuole leggere l’ambiente usando lo sguardo ampio della geomorfologia fluviale.

In B si vuole misurare la qualità dell’acqua. Per fare questo, le analisi si suddividono nella ricerca di elementi biologici, fisici e chimici, e, relativamente al luogo di scorrimento, geomorfologici e economico-sociali. 

 

All’interno di un obiettivo così vasto, la nostra attenzione si è rivolta alle acque superficiali, e, nello specifico, ad alcuni tratti del fiume Oglio, il più esteso tra i fiumi della provincia di Brescia.

 

La normativa ambientale attualmente in vigore in Italia è contenuta nel Decreto Legislativo n.152 del 3 aprile 2006. In particolare, gli allegati alla Parte Terza affrontano il caso delle acque superficiali, descrivono nel dettaglio quali elementi sono ritenuti basilari nelle analisi e forniscono indicazioni quantitative e qualitative riguardo allo stato delle acque.

 

 

Come utilizzare i dati?

 

Alla raccolta dei dati deve seguire una loro interpretazione, sia separatamente per tipologia, sia trasversalmente tra una tipologia e l’altra. Questa è la fase più complessa e delicata.

 

Si aprono due possibilità:

1. Dai dati al modello: partire dai dati stessi per cercare quali relazioni legano le grandezze in esame, con l’obiettivo di

   formulare un modello previsionale.

2. Dal modello ai dati: partire da un modello, già ricavato per altra via, e testarne la validità sui dati raccolti.

 

  

       1. Dai dati ad un modello:  descrizione dell'inizio di un percorso

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

     

Ancora 2
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